Grande atmosfera ieri al Tpo (Teatro polivalente occupato) di Bologna. Certo non c’erano gli studenti immigrati della scuola d’italiano, né gli apprendisti di thai boxe o di tessuto aereo nella grande palestra. In compenso, come da gloriosa tradizione della sinistra, al Tpo vige sempre l’ora illegale (sfasata di due ore su quella legale: basta arrivare con due ore di ritardo). Ma a poco a poco il grande hangar di via Casarini si è riempito, mentre provava la band di The Girl. L’atmosfera si è scaldata, grazie anche alle mescite del fornito bar. Presentati da Gianmarco De Pieri del Global Projet, autoritario quanto basta nel tenere in pugno la discussione e nell’imporre il silenzio al pubblico, la scrittrice e giornalista Antonella Beccaria, Franco Bifo Berardi (scrittore filosofo) e il sottoscritto abbiamo cercato di colmare l’abisso temporale, politico e umano scavato dai 40 anni trascorsi dalla fondazione del manifesto, cercando prospettive per i prossimi 40 anni.
Mentre Antonella Beccaria illustrava la speranza che può alimentare il nuovo cortocircuito tra fonti e notizie grazie al Web, Bifo tratteggiava un’orizzonte sartriano, quello del Diavolo e il buon dio, in cui, al contrario che in Kant, «il cielo è vuoto sopra di noi». Missione: tenere la barra contro l’oppressione senza speranza. Speranza che invece trasudava, insieme a un’insopprimibile commozione, dai testi – pubblicati dal manifesto – di Vittorio Arrigoni, letti nella penombra.
Di speranza erano assetati e affamati, i nostri tanti amici presenti in sala, oltre che del buon vino e delle ottime tagliatelle agli asparagi, per non parlare del coniglio, dell’agnello o delle salsicce offerti per cena. Soprattutto a non mancare era l’affetto, il calore, il ritrovarsi tra compagni, azzittiti dai trascinanti decibel del gruppo The Girl, sulla voce di Joanne Maloney e sulla chitarra dello scatenato storico collaboratore del nostro giornale, Raffaele K. Salinari, per far culminare la festa in un degno, assordante fragore.
BOLOGNA
Assetati di speranza
di Marco D’Eramo